SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

In agosto 2011 effettueremo il periplo di Maiorca...
sempre in kayak da mare e sempre in campeggio nautico...
per completare così tutte le Isole Baleari...
un arcipelago fantastico...
Tatiana e Mauro

Abbiamo navigato con: Beatrice e Gregorio De Zorzi, Henry Weir, Mariangela Mineri,
Raffaele Di Donna e Sergio Cappucci.

Guarda il percorso sulla mappa... - Looks at the trip on the map...

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domenica 27 novembre 2011

I magnifici 8 su Radio Popolare - parte 3

Pubblichiamo gli articoli inviati a Radio Popolare per la trasmissione "Tre uomini in barca".
Un riassunto del viaggio a Maiorca in 5 puntate per 5 post corredati da 5 foto.
Questa è la terza:


Quando pensi ad una vacanza al mare, pensi al sole, al caldo, all’acqua.
Quando pensi ad una vacanza in kayak da mare, devi pensare anche al vento e alle onde.
Quando poi il viaggio è a Maiorca, l’abbinamento è d’obbligo!
Passare Capo Formentor è stato impegnativo, divertente anche, ma soprattutto faticoso. Movimentato, ecco, la parola giusta: è movimentato! Del resto, se avessimo voluto una vacanza tranquilla non avremmo scelto di farla in kayak!
Dunque, facciamo una sosta per il pranzo in una baia talmente affollata che mangiamo al volo un banana a testa e ci rifugiamo in alto mare.
Ci ripariamo in un’ansa protetta poco prima del capo per fare il punto della situazione. Sergio ritira le lenze, Mariangela ascolta attenta, Beatrice indica i cavalloni bianchi che si intravedono di là dal promontorio. I ragazzi fanno finta di niente. In formazione compatta avanziamo tra le onde, alte, frangenti, continue; molto rumorose, anche, perché il vento spinge il mare contro le scogliere alte e sotto costa è tutto un “sali-scendi”.
Mauro apre il gruppo, è il più esperto e fa strada. Henry gli si fa vicino e piano piano siamo tutti fagocitati nella “lavatrice”! Sembrano le montagne russe, solo che invece del trenino noi siamo in kayak!
Pagaiamo in silenzio, concentrati sulle onde, tanto le parole verrebbero portate via dal vento e neanche urlando riusciremmo a capirci. Sappiamo di dover pagaiare per circa 3 km fino a raggiungere una spiaggia riparata dove sbarcare e montare il campo per la notte. Dobbiamo solo fare attenzione ai frangenti, che non ci prendano alla sprovvista e ci facciano cadere in acqua. Il gruppo di allunga. Henry è più lento e rimane indietro con Mauro, che lo assiste e consiglia. Raffaele e Mariangela procedono a zig-zag, come stessero in barca a vela, almeno non fanno fatica a contrastare le onde più grosse. Gregorio procede sicuro e tranquillo, mentre Beatrice e Sergio lo seguono parlando di ricette. Io faccio un po’ avanti e indietro tra i tre gruppetti per vedere se va tutto bene. Ho un kayak veloce che mi sta dando grandi soddisfazioni!
Sarebbe filato tutto liscio come l’olio se non ci si fossero messi i motoscafi.
Alcuni per curiosità, altri per stupidità, i più per imperizia, in tanti si sono avvicinati troppo alla nostra rotta: le onde provocate dai motori, sommate a quelle gonfiate dal vento, hanno mandato la “lavatrice” sul programma della “centrifuga” e quell’oretta di navigazione si è trasformata in un incubo! Per non parlare della puzza… ma il mare è grande e c’è posto per tutti, solo che sarebbe tanto più bello se i motoscafi se ne andassero in giro un po’ più lontano!
Sbarchiamo comunque sani e salvi, festeggiando con 4 lattine di birra fresca che Henry ha scroccata ad una barca a vela. E’ la sua attività preferita in kayak, abbordare ed urlare con accento impeccabile: “Do you have any beer?!?”
Ci manca adesso tutta la costa meridionale, quella delle 100 cale…

domenica 20 novembre 2011

I magnifici 8 su Radio Popolare - parte 2

Pubblichiamo gli articoli inviati a Radio Popolare per la trasmissione "Tre uomini in barca". Un riassunto del viaggio a Maiorca in 5 puntate per 5 post corredati da 5 foto.
Questa è la seconda:


Maiorca è la maggiore delle Isole Baleari e ha uno sviluppo costiero di oltre 400 km.
La maggior parte delle strutture alberghiere si concentrano nel golfo di Palma, dove negli anni sono riusciti a costruire ben 70.000 posti letto. La pianura centrale, invece, è densamente coltivata ed in estate si infuoca sotto il sole africano, scatenando ogni pomeriggio un vento di termica detto “Embat” che raggiunge l’isola a gran velocità da ogni quadrante. A Maiorca si disputano i campionati del mondo di wind-surf, è un’isola rinomata per le forti raffiche di vento oltre che per le notti brave in discoteca.
I magnifici otto hanno scelto di effettuare il periplo dell’isola in senso orario, con tappe giornaliere di circa 20-25 km, affrontando per prima la costa nord occidentale della Serra de Tramuntana, una lunga cordigliera di oltre 100 km che raggiunge i 1445 metri con il Puig Major. Ci siamo lasciati alle spalle in un paio di giorni i grattacieli di Palma e ci siamo inoltrati lungo la scogliera impervia e strapiombante della Serra, rimanendo ben presto da soli in mezzo al mare. Abbiamo pagaiato in silenzio senza quasi mai incontrare altre barche, abbiamo pescato alla traina quasi tutti i giorni, abbiamo osservato il volo circolare dei falchi sopra la fitta boscaglia di pini marittimi, abbiamo dormito in paesini di pescatori difficili da raggiungere via terra ed abbiamo brindato ogni sera con le hierbas, un liquore di erbe aromatiche che ha reso piacevoli i nostri sonni in riva al mare. Un giorno siamo sbarcati tra le onde ed i bagnanti stupiti sull’unico punto riparato della costa di Banyalbufar: uno scivolo di cemento e travi di legno interamente occupato dagli llauts maiorchini, le tipiche imbarcazioni in legno dalla vela quadrata. Abbiamo steso i sacchi a pelo tra le barche in secca e ci siamo goduti una notte di stelle cadenti davvero indimenticabile.Un paio di giorni dopo siamo approdati invece a Sa Calobra, dove un torrente raggiunge il mare tra pareti rocciose scavate dall’acqua di una verticalità impressionante e preoccupante. Abbiamo bivaccato sul greto di ciottoli, con un orecchio sempre teso al rumore delle pietre che rotolavano di sotto quando le capre selvatiche si avventurano per quei sentieri inaccessibili. C’erano solo due barche a vela in rada ed il profumo della macchia mediterranea si è fatto molto intenso quando il sole è tramontato sul mare. Dopo la prima settimana di viaggio abbiamo doppiato il famigerato Capo Formentor, giusto nell’ora di punta del rientro dei motoscafi… ma questa è un’altra storia, ve la raccontiamo col prossimo post!

domenica 13 novembre 2011

I magnifici 8 su Radio Popolare - parte 1

Pubblichiamo gli articoli inviati a Radio Popolare per la trasmissione "Tre uomini in barca".
Un riassunto del viaggio a Maiorca in 5 puntate per 5 post corredati da 5 foto.
Questa è la prima:


Ehilà della Barca! Spero vogliate perdonarci, ma prima di partire e durante il viaggio non siamo riusciti a scrivere neanche una riga! Eravamo troppo presi a pagaiare per completare il giro dell’isola di Maiorca.
Cerchiamo di recuperare ora, con qualche scritto postumo.
…Siamo in otto. Mauro ed io (che mi chiamo Tatiana) abbiamo già scritto per la Barca lo scorso anno durante il periplo dell’isola di Creta.Si sono aggiunti quest’anno altri intrepidi kayakisti, che compaiono in ordine sparso nella foto di gruppo: Raffaele, detto "Papele 'o marenaro" per le sue origini partenopee, mio fratello Sergio, un genio incompreso che ha insegnato a tutti l’arte sopraffina della pesca alla traina, Mariangela da Cremona, una canoista fluviale al suo primo viaggio per mare, Henry lo scozzese, uno spassoso compagno di altri viaggi in Grecia, e la più simpatica coppia del nord-est, Beatrice e Gregorio, due amici di Trieste che hanno assicurato alla combriccola liquori e risate per l’intera durate del viaggio.
Ci siamo dati appuntamento a Legnano in una calda giornata dei primi di agosto, il 5 per la precisione, e dopo avere sistemato tutti i kayak sul barre di tre auto siamo partiti alla volta di Barcellona: una trasferta massacrante durata oltre 30 ore perché hanno fatto ostruzionismo le candele di un'’auto, che abbiamo dovuto sostituire in un piccolo paesino francese. Arrivati nella capitale catalana abbiamo lasciato le auto nel parcheggio del porto ed abbiamo cominciato a pensare che oltre alla fatica, al caldo, alle code, ai caselli, al traffico poteva anche rimanere del tempo per divertirsi.
Ancor prima della data fissata per la partenza i preparativi avevano invaso la casa e la mente e per qualche settimana non eravamo riusciti a pensare ad altro. E’ un po’ così per ogni viaggio che si rispetti, ma in kayak bisogna anche pensare a come fare entrare tutto nei gavoni. E’ una piccola barchetta, senza vela e senza motore, ma c’è spazio per ogni cosa, a saperla stivare con attenzione. Oltre a pagaia, giubbotto, paraspruzzi, calzari e costume, riusciamo a farci stare un kit di primo soccorso, una cima di traino, il fornelletto da campo, la tenda, il materassino, il sacco a pelo, la cambusa, i vestiti di ricambio, il diario ed un libro da leggere;… l’unica precauzione è assicurarsi che le sacche stagne non abbiano buchi!
Insomma, il viaggio comincia sempre con largo anticipo e poi arriva finalmente il giorno della partenza, dell’appuntamento con gli amici di avventura, della trasferta in auto fino a Barcellona, del carico dei kayak sul traghetto per Maiorca, della notte in traversata a leggere le ultime notizie sulle guide turistiche e sulla carta nautica… e dell’arrivo a Palma de Mallorca!
Finalmente siamo sull’isola ed il nostro viaggio può entrare nel vivo!